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Thunderbird 900

La migliore moto che abbia mai avuto.

Due ruote, un motore, una sella ed un serbatoio, niente elettronica, nessun assistente alla guida.

Eppure, questo cancello a tre cilindri mi ha fatto scoprire la vera essenza dell'andare in moto.

Nonostante la mezza età, ormai conclamata La curo come solo un motociclista può capire. E' con me dal 2013, e non mi passa nemmeno per la testa di cambiarla.

 

Una passione che viene da lontano

Ero ancora un bambino quando, una sera dei primi di Ottobre, mio padre entrò in casa dicendo "ho comprato la moto... "

Era la sera del suo quarantesimo compleanno, noi scendemmo in garage per vederla ma ormai era buio ed il box era completamente nero. Inserì le chiavi nel quadro ed accese il motore, il rombo nel box chiuso mi scosse ed il riflesso del faro sulle pareti del piccolo garage la illuminò.

Mi ricordo un brivido, la sensazione di essere di fronte a qualcosa di potente, di indomabile.

Gli chiesi che moto era: una Benelli, una Benelli 500 Quattro Cilindri. 

Era il 1976, ed in quel momento non mi resi conto che mi ero appena innamorato.

La Zetona

Senza dubbio la moto più potente che abbia mai avuto, quando apri, adrenalina pura.

Certo, esistono moto più veloci, potenti e rabbiose, ripiene di elettronica con controlli di trazione o altre diavolerie che permettono - a tanti - di sentirsi un pilota, ma una Kawasaki z1000 se la gioca con tutte, almeno per la strada. Il problema è proprio questo: che senso ha una moto così?

Usarla come moto da città è demenziale: zero bauletti, zero borse laterali, nel sottosella non ci stanno nemmeno i documenti... l'unica possibilità di portarsi dietro le sigarette è in uno zainetto o una borsa da serbatoio. E poi, una z1000 per andare al bar o in ufficio... ma via!

Farci delle belle girate per le strade di campagna va bene, ma se vai piano la moto è scomoda, rigida e dopo poco il male al culo sovrasta la bellezza del panorama.

Se vai forte, ti diverti e del male al culo non ti accorgi, ma quasi 130 cv su una moto sono tanti e diventa davvero pericoloso... a 20 anni non ci pensavo nemmeno, oggi - passati da tempo i 50 - eccome se ci penso.

Autostrada: si va per un ora, un'ora e mezzo, poi diventa pesante: la posizione, il vento... nessun bagaglio.

In pista è sicuramente divertente, tuttavia se uno cerca una moto da pista la z1000 non è la moto giusta: la totale assenza di carena non aiuta per niente; si consideri che solo rimappando la centralina si raggiungono agevolmente i 260-270 all'ora senza troppa fatica (di fabbrica oltrepassa i 230). 

Da riconoscerle una grande frenata ed un avantreno notevole già con i materiali e l'assetto fornito di serie: utilizzando gomme e pastiglie "ad hoc" e lavorando un minimo sull'assetto diventa davvero eccezionale, almeno per le mie esperienze.

in sintesi, per me la Kawasaki z1000 è stata un colpo di fulmine, bella, potente e rabbiosa come la volevo, e mi ha regalato momenti davvero emozionanti che hanno però richiesto rischi inaccettabili. E per questo la ritengo una moto inutilizzabile.

Una sera sono tornato dal lavoro e mia moglie mi ha detto "ti hanno rubato la moto, hanno forzato il garage e se la sono presa".

L'avevo appena tagliandata: gomme, freni e tutto il resto, avevo montato la sella monoposto ed un puntale sul motore, poi l'avevo lucidata con la cura che solo un'altro motociclista può capire (si, siamo malati, ne vogliamo parlare?), ed era bellissima ... no, non ci sono rimasto molto bene.

Devo però confessare una cosa: in quel momento, mentre l'adrenalina alimentava la rabbia, ho pensato "bene, con questa non mi ci ammazzo".

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